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Blu-ray

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Niko
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PostNiko Mon May 24, 2010 11:51 pm

Il Blu-ray Disc è il supporto ottico proposto dalla Sony agli inizi del 2002 come evoluzione del DVD per la televisione ad alta definizione.
Caratteristiche [modifica]
Grazie all'utilizzo di un laser a luce blu, riesce a contenere fino a 54 GB di dati, quasi 12 volte di più rispetto a un DVD Single Layer - Single Side (4,7 GB). Anche se questa capacità sembra enorme, un disco da 25 GB può contenere a malapena 2 ore di filmato ad alta definizione utilizzando il tradizionale codec MPEG-2. Per questo motivo, oltre all'utilizzo dei dischi a doppio strato (oltre 50 GB), è stato previsto l'impiego di codec più sofisticati come l'MPEG-4 AVC o il Windows Media Video 9 (standardizzato come VC-1) che permettono in teoria di raddoppiare il fattore di compressione rispetto all'MPEG-2 (quindi dimezzando la richiesta di spazio) senza incidere significativamente sulla qualità video.
È stato utilizzato il termine Blu (usato in italiano) al posto del corretto Blue, poiché quest'ultimo è di uso comune nella lingua inglese (e quindi non registrabile come marchio). Il primo apparecchio ad aver utilizzato commercialmente questa tecnologia è stata la PlayStation 3, dopo che il 12 agosto 2004 i produttori impegnati nel progetto Blu-ray dichiararono di aver approvato la versione 1.0 delle specifiche per i dischi BD-ROM. La presentazione ufficiale del nuovo supporto disponibile per il cinema ad alta definizione è avvenuta il 23 maggio 2006 negli Stati Uniti.
La battaglia con il concorrente HD DVD [modifica]
Sia il BD che il concorrente formato HD DVD sono supportati da insiemi di aziende, che lottano per imporre il proprio formato. Essendo basato su una tecnologia di costruzione differente da quella utilizzata per CD-ROM e DVD, il BD potrebbe essere più costoso da produrre, almeno inizialmente, rispetto all'HD DVD, che però ha una capacità di soli 15 GB per strato singolo e 30 GB utilizzando il doppio strato. Il prezzo per l'utente finale, però, dipenderà dalle politiche della case editrici: nelle produzioni BD e HD DVD americane attuali, il prezzo finale di vendita dei film pre-registrati è identico e non c'è nulla che lasci trapelare un maggiore costo di realizzazione del Blu-ray Disc, se non il fatto che tutti i primi titoli realizzati facciano ancora uso del disco da 25 GB (singolo strato), con l'utilizzo dei supporti a doppio strato (50 GB) previsto nell'immediato futuro.
La capacità dei due supporti comunque non si limiterà ai valori attuali. Già al CEATEC 2004 fu presentato per il Blu-ray Disc un prototipo di supporto a 4 strati, capace di raggiungere una capacità di 100 GB, con esperimenti in corso per un ulteriore raddoppio fino a 8 strati o 200 GB. In risposta, il 12 maggio 2005 al Media-Tech Expo di Los Angeles è stata proposta una evoluzione anche per l'HD DVD, dimostrando l'impiego di dischi da 45 GB a 3 strati. Queste versioni multi-layer di HD DVD e Blu-ray saranno perfezionate e utilizzate in un prossimo futuro, mentre per il momento si diffonderanno solamente supporti a 1 e 2 strati e player compatibili.
La tecnologia alla base di Blu-ray è più complessa e sofisticata, ma permette di raggiungere capacità teoriche superiori ai 500 GB per singolo disco. Al contrario, HD DVD punta meno sulla capacità massima di immagazzinamento e più sulla compatibilità con l'attuale tecnologia DVD a laser rosso. Uno dei motivi principali per cui lo standard Blu-ray consente capacità superiori rispetto al concorrente è rappresentato dal minore spessore dello strato protettivo. I dischi DVD e HD DVD dispongono di un polimero trasparente (policarbonato) di 0,6 mm che copre i substrati, mentre lo strato del Blu-ray è di soli 0,1 mm. Questo significa che il substrato è molto vicino alla superficie, e la diffusione del laser è minore. Meno materiale il laser deve penetrare, maggiore sarà l'apertura numerica e minore sarà la distanza tra due tracce e la lunghezza dei pit (il pit è la struttura di un disco ottico tramite la quale vengono immagazzinati i dati binari sotto forma di variazioni nello spessore dello strato riflettente del disco, permettendone così il recupero misurando la quantità di luce riflessa del fascio laser usato per la lettura). In parole povere, questi cambiamenti permettono maggiore densità di dati su un disco Blu-ray anziché su un DVD o un HD DVD.
Nel 19 febbraio 2008 il Blu-ray ha definitivamente vinto la sua competizione con l'HD DVD, visto che Toshiba, titolare dei diritti sullo standard concorrente, ha dichiarato la chiusura del progetto e la dismissione delle attività collegate.[1] Chiusura probabilmente determinata anche dall'abbandono del supporto da parte di nomi come Warner Bros. e Wal-Mart.
Capacità dischi e costi [modifica]


Un disco Blu-ray
Blu-ray attualmente offre tre differenti capacità di archiviazione (23.3, 25 e 27 GB), solo leggermente differenti in quanto utilizzano i medesimi supporti ma variano la quantità di dati immagazzinati grazie all'utilizzo di tre differenti lunghezze dei pit. È anche possibile diminuire ancora di più la lunghezza dei pit, e incrementare la capacità di archiviazione per strato, in inglese chiamato layer. In contrasto, HD DVD utilizza una lunghezza del pit fissa, quindi la capacità per layer è fissa a 15 GB.
Con i dischi Blu-ray da 25 GB già sul mercato, e con quelli da 50 GB sulla linea di partenza, Sony era già al lavoro sui supporti da 200 GB: una capacità che sarebbe stata raggiunta con l'adozione di otto strati. Tale capacità è stata poi raggiunta e presentata il 26 maggio 2005 da parte della Blu-ray Disc Association che ha dichiarato, inoltre, che ormai i costi di produzione dei dischi BD-ROM con capacità da 25 e 50 GByte sono molto simili a quelli degli odierni DVD Dual Layer.


Prototipo di un disco Blu-ray
In questo periodo di lotta e mancato accordo per il formato unico con il consorzio HD DVD, il fatto che i costi di produzione siano simili alla concorrenza (ma con risultati migliori) segna un punto a favore per il Blu-ray. A sfavore dello standard invece c'è il costo degli impianti, gli attuali impianti possono essere aggiornati allo standard HD-DVD con una spesa modesta, mentre una loro modifica per la produzione di supporti Blu Ray richiede un investimento molto più consistente.
Come per i DVD, anche i Blu-ray esistono in versione "Double layer" in cui, grazie alla presenza di due strati di informazione sovrapposti, la capacità viene raddoppiata, portandola a circa 50 GB. Sono comunque allo studio versioni ancora più evolute, in cui grazie all'impiego di 4, 8 e anche 16 strati, la capacità di un Blu-ray Disc potrebbe essere in futuro portata anche a 100, 200 e 400 GB rispettivamente.
Protezione dei dati [modifica]
Sul fronte della sicurezza dei dati contro la contraffazione, Blu-ray utilizza l'Advanced Encryption Standard (AES) con chiavi a 128 bit che cambiano ogni 6 Kb di dati. In una conferenza del 2004, Sony ha mostrato come una singola chiave veniva utilizzata per decriptare un DVD, mentre la chiave del Blu-ray Disc cambiava centinaia di volte durante la riproduzione. Il protocollo di gestione dei contenuti digitali funzionerà in cooperazione con il protocollo HDCP per impedire la riproduzione a dispositivi non abilitati.
Il Blu-ray utilizza tre meccanismi di protezione dei dati.
 Il primo è l'AACS, evoluzione del Content Scrambling System (CSS) utilizzato per i DVD. L'AACS cripta i dati e può essere decodificato solamente conoscendo le apposite chiavi rilasciate ai produttori di player. L'AACS, quindi, di fatto serve a impedire la riproduzione di dischi da parte di dispositivi non autorizzati o contraffatti (e che quindi potrebbero illegalmente trasferire il contenuto del supporto verso altri sistemi).
 Un secondo meccanismo di protezione è quello del Digital Watermarking. Praticamente nel disco vengono inserite delle "impronte" realizzate mediante opportune modifiche della forma dei bit, invisibili all'occhio umano, ma il cui schema può essere intercettato e ricostruito dal player durante la riproduzione. Se il player non individua lo schema, il disco viene identificato come contraffatto e non riprodotto. Il Digital Watermarking, quindi, serve a impedire la riproduzione di dischi prodotti illegalmente.
 Il terzo sistema è chiamato BD+ e si basa su una macchina virtuale che può essere eseguita nel riproduttore di Blu-ray Disc utilizzando un codice sorgente registrato direttamente nei supporti pre-registrati. Al momento del caricamento del disco, il codice viene estratto e portato nella memoria del player, dove viene eseguito. Il codice permette di decodificare il materiale registrato sul disco che è stato modificato applicando un secondo livello di protezione, aggiuntivo rispetto all'AACS, e che prevede la sostituzione di porzioni di dati utili con porzioni di dati non significative. Se tali porzioni non vengono ripristinate, il materiale risulta corrotto e quindi non leggibile. Il programma eseguito dalla macchina virtuale del BD player si occupa appunto di ricostruire il flusso corretto di bit, permettendo la lettura del disco. Il BD+ offre due meccanismi molto potenti di protezione: innanzitutto il codice non risiede mai permanentemente nel player, in quanto non appena viene estratto il disco la memoria della Virtual Machine viene azzerata. Questo significa che il codice non è direttamente accessibile dal player e che questo non può essere "violato".
In secondo luogo, poiché il codice risiede solo nel supporto, è possibile modificarlo ogni qualvolta il codice in uso risulti violato, rendendo così il sistema aggiornabile.
La combinazione dei tre meccanismi di protezione è considerata molto più sicura rispetto al solo AACS utilizzato per l'HD DVD.
Novità dal mondo Blu-ray [modifica]


La PlayStation 3, il primo apparecchio ad utilizzare commercialmente questa tecnologia
 Il 19 aprile 2004 Sony ha presentato il prototipo di supporto Blu-ray fatto di carta per mitigare l'impatto ambientale derivante dallo smaltimento dei supporti ottici e migliorare la sicurezza per il loro utilizzo. Il lavoro su questo nuovo tipo di supporto era iniziato l'anno precedente. Il disco, grazie alla carta che ne costituisce la componente principale (il 51%), è biodegradabile e può essere facilmente distrutto usando un semplice paio di forbici. I costi di produzione dovrebbero essere anche più bassi di quelli dei normali dischi, rendendo il nuovo supporto il prodotto perfetto per la prossima generazione di supporti ottici, anche se la particolarità di questo materiale, seppure si basi sullo standard Blu-ray ne impedisce l'uso sui (pochi) lettori e masterizzatori già in commercio, richiede un hardware aggiornato per il suo utilizzo.
 A fine 2004 JVC invece ha annunciato la realizzazione del primo Blu-ray/DVD combo ROM disc, ovvero un disco capace di immagazzinare fino a 33,5 GB di dati in maniera molto originale: riprendendo l'idea dei DVD a singolo strato (layer) ma doppia faccia ha realizzato un supporto formato da un lato da un layer del Blu-ray disc mentre dall'altro un DVD dual layer. In questo modo si potrebbero realizzare film in 2 formati diversi a diverse risoluzioni e un utente potrebbe cominciare a vedere il film in formato DVD e poi al momento dell'acquisto di un nuovo lettore compatibile Blu-ray poter usufruire da subito delle potenzialità del nuovo formato con una videoteca già fornita. Teoricamente questo costituirebbe un ottimo supporto di transizione, ma nella pratica emergono vari dubbi sulla possibilità che questo possa mai diventare un prodotto commerciale, visti i risultati (scarsi) di tentativi analoghi già sperimentati in passato unendo i DVD e i CD per ottenere un formato unico.
 Il 20 maggio 2005 la TDK ha realizzato un prototipo di disco Blu-ray a doppio strato e doppia faccia in grado non solo di raccogliere il doppio dei dati (cioè 100 GB) ma anche di poter essere letto/scritto a velocità maggiore rispetto ai dischi standard realizzati finora. Il disco può registrare a 72 Mbps, il doppio rispetto ai 36 Mbps dei correnti Blu-ray Disc originali. TDK ha migliorato la velocità di scrittura usando un laser molto più potente e approntando alcuni cambiamenti al materiale del disco stesso. All'inizio, lo standard proposto si basava sulla velocità di 2x e questo ha costretto TDK a proporre il nuovo standard alla Blu-ray Disc Association, ma a fine giugno l'azienda è riuscita a raggiungere in laboratorio l'incredibile velocità di 6x ovvero 216 Mbps stabili in scrittura. Secondo Sony dopo il lancio di tale supporto ci sarà il primo aumento di velocità durante il 2007. È stata presentata inoltre l'evoluzione della tecnologia proprietaria Armor Plated, chiamata commercialmente con il nome di Durabis, cioè uno stato protettivo antigraffio già applicato da TDK su alcuni DVD nel 2004 e ora applicato anche ai supporti Blu-ray. A detta del produttore, i dischi trattati con questa resina speciale possono resistere all'"attacco" di una spugna in lana di acciaio e respingere ogni tipo d'inchiostro, anche indelebile. Questo strato protettivo consentirà la commercializzazione di dischi Blu-ray "nudi" ovvero privi della cartuccia protettiva che era stata pensata inizialmente, risultando quindi in tutto simili agli attuali CD e DVD.
 Intanto la Philips si è concentrata maggiormente sull'hardware, ed ha in programma di immettere sul mercato nella seconda metà del 2005 il primo drive ottico al mondo capace di leggere e scrivere Compact Disc (CD), Digital Versatile Disc (DVD) e Blu-ray Disc (BD). La sua utilità, ovvero l'uso di tre laser diversi, sarà però dimostrata solo quando ci sarà una vera espansione dei supporti Blu-ray.
 Sempre Philips a metà luglio 2005 ha effettuato i primi test di registrazione su supporti prodotti con rame e silicio a velocità da 1x a 7x (quest'ultima equivalente alla velocità 10x per i DVD e 30x per i CD). I risultati hanno indicato che il minor tempo di registrazione è tangibilmente praticabile a una velocità di rotazione di ben 10800 giri al minuto. All'atto pratico, 25 GB di dati possono essere, a velocità 7x, registrati in appena 14 minuti.
 Il 31 luglio 2005 la Twentieth Century Fox ha annunciato la prossima commercializzazione di alcuni titoli nel nuovo formato Blu-ray ad alta definizione sui mercati asiatico, americano ed europeo. Tra questi si possono citare: le serie dei Simpsons, X-Files, le saghe di X-Men e di Alien, oltre a molti altri titoli fra cui film di successo come Tutti pazzi per Mary e Io, Robot.
 Il 22 ottobre 2005 La Warner Bros. ha annunciato l'intenzione di voler produrre contenuti anche su supporti Blu-ray. La notizia risulta di particolare interesse, dal momento che Warner è comunque affiliata al gruppo a favore del formato HD DVD. La scelta di Warner segue quella di Paramount Home Entertainment. È a questo punto molto probabile che, a breve, anche Universal Studios, attualmente dalla parte di HD DVD, segua le orme delle due major appena citate. Marsha King, executive vice president per lo sviluppo business di Warner Home Video, ha dichiarato di voler rendere disponibili le proprie produzioni per il maggior numero di consumatori possibili. Warner afferma che i sistemi anticopia previsti dallo standard Blu-ray soddisfano quelle che sono le esigenze della compagnia stessa.
 Il 31 ottobre 2005 HP, in accordo con le polemiche sollevate da Microsoft e Intel, a proposito dell'adozione di due requisiti, ritenuti fondamentali, come il "mandatory managed copy" e l'"iHD interactive layer" che se non verranno adottati porteranno la casa statunitense ad appoggiare il concorrente. Sembra che, dopo uno scambio di pareri con Microsoft, HP abbia rivalutato la propria posizione dichiarando "La Blu-ray Disc Association" deve adottare il mandatory managed copy e l'iHD, due elementi che potrebbero aumentare le possibilità di unificazione dei formati. Ovviamente, se questa deciderà di non cambiare da BD-J a iHD per le applicazioni interattive, HP potrebbe supportare la tecnologia più conveniente, l'HD DVD". HP non uscirà comunque dal consorzio Blu-ray, supporterà entrambi i formati, ma con queste premesse, per il Blu-ray, la situazione non è certo delle migliori.
 Il 30 dicembre 2005 sono state confermate le voci secondo le quali i dischi Blu-ray saranno dotati di Region code come gli attuali DVD. Le regioni saranno però soltanto tre:
 Regione 1: Americhe e Sud Est asiatico (India, Giappone, Corea, Thailandia, Malesia, ecc.), Cina esclusa
 Regione 2: Europa e Africa
 Regione 3: Cina, Russia e altri
La novità risiede nella condivisione di codifica per Nord-America e Giappone, rendendo così possibile lo scambio di materiale fra queste due zone di importanza cruciale per il mercato. Tale scelta infatti permette ad esempio di utilizzare giochi per la PlayStation3 non solo in Giappone ma anche negli Stati Uniti. Ignorati dunque i pareri di molti analisti del settore che indicavano nelle limitazioni a zone più un problema per chi fruisce legalmente dei contenuti che per la pirateria.
 Il 10 gennaio 2006 al CES di Las Vegas TDK ha mostrato alcuni supporti da 100 GB grazie all'adozione di 4 strati. Secondo il produttore possono essere scritti a una velocità di 6x, quindi quasi 27 MB al secondo, vale a dire circa un'ora per la masterizzazione completa. È stato inoltre migliorato il supporto di protezione, ora denominato DuraBis 2, in grado di proteggere maggiormente il supporto dai graffi. Indiscrezioni assolutamente non confermate indicano in circa 50-70 euro il prezzo del supporto da 100 GB, mentre per le versioni da 50 GB BD-E e BD-RE (riscrivibile) i prezzi sarebbero rispettivamente di 40 e 55 euro circa, ovviamente destinati a scendere drasticamente col tempo.
 Il 9 febbraio 2006 Sony ha comunicato i prezzi dei futuri film su supporto Blu-ray. Tali prezzi oscilleranno tra i 29 dollari e i 34 dollari, a seconda della popolarità dei film. In sostanza dovrebbero essere prezzi simili a quanto era avvenuto nel 1997 con il passaggio da VHS a DVD.
 Dicembre 2006, il prezzo ai consumatori dei primi masterizzatori Blu-ray dedicati si aggira intorno tra 800 e 900 euro.
 Il 29 maggio 2007 l'azienda indiana Moser Baer, unica società non giapponese che produce dischi blu ray e secondo produttore mondiale di dischi ottici, dichiara di aver prodotto i primi dischi Blu ray a 8x, 36MB/s compatibili con la specifica Blu ray 1.2.[2]
 Il 19 febbraio 2008 la Toshiba ha annunciato l'abbandono del progetto HD DVD.[3]
 Il 7 luglio 2008 Pioneer annuncia un disco Blu ray da 400GB con 16 strati. Non si sa ancora per quando sarà prevista la commercializzazione.[4]
 L'11 febbraio 2009 Sony annuncia di voler inserire in un singolo disco Blu-Ray un film in HD abbinato ad un gioco completo. Questo per i giochi tratti o ispirati da film. Resta ancora da definire la qualità del film e del videogioco che dovranno dividersi lo spazio disponibile del supporto.[5]
 Nella prima settimana di Gennaio 2009 il BD raggiunge quota 16% del mercato guadagnando posto sul suo predecessore e battendo ogni suo record[6].
 Il 25 ottobre 2009 il BD sale a quota 16% del mercato (DVD al 84% del market share) [6].
 Il 3 gennaio 2010 Sony e Panasonic hanno annunciato di aver messo a punto una tecnologia, denominata i-MLSE (Maximum Likelihood Sequence Estimation), che rende la gestione dei problemi dijitter più efficiente rispetto allo standard attuale. Si tratta quindi semplicemente di un'ottimizzazione di quanto sviluppato finora, ma a lato pratico consentirebbe di superare alcuni limiti imposti agli attuali Blu-ray e portarne la densità da 25 a 33,4 Gb per strato, richiedendo ai lettori già esistenti appena un aggiornamento del firmware. Tale tecnologia, che comunque dovrà ricevere l'approvazione del BDA per diventare uno standard e diffondersi, verrebbe incontro soprattutto alla produzione di Blu-ray 3D, mettendo a disposizione 16,8 Gb in più per ogni supporto a doppio strato [7].
Blu-ray 3D [modifica]


Logo del Blu-ray 3D
Il 17 dicembre 2009 la Blu-ray Disc Association ha definito ufficialmente le specifiche dello standard Blu-ray 3D, preoccupandosi di offrire l'esperienza 3D di massima qualità possibile, ossia un'immagine 1080p per ogni occhio. Il codec scelto è l'AVC MVC (Multiview Video Coding), un'evoluzione dell'H.264 che consente di inglobare la seconda traccia 1080p in un comune supporto Blu-ray, con un aumento del 50% dello spazio occupato. Tale scelta permetterà ai nuovi dischi 3D di essere perfettamente compatibili con qualunque lettore Blu-ray già presente sul mercato, ma per la sola visione in 2D: l'esperienza stereoscopica permessa dalla traccia aggiuntiva richiederà lettori compatibili con le nuove specifiche, oltre che televisori o proiettori "3D Ready", accompagnati da appositi occhialini. Il BDA non ha fatto riferimento alla versione 1.4 della connessione HDMI, mentre ha garantito la piena compatibilità della PlayStation 3, previo aggiornamento del firmware [8]. I primi prodotti compatibili sono stati presentati da Sony e Samsung l'8 gennaio 2010 al CES di Las Vegas.
Trattative per il formato unico [modifica]
Il 25 marzo 2005 Ryoji Chubachi, uno dei capi di Sony, nel suo discorso sulla lotta per il "dopo DVD" tra il consorzio Blu-ray e quello HD DVD, ha dichiarato che una soluzione di compromesso con il consorzio HD DVD sarebbe la cosa migliore per tutti, dai consumatori ai produttori e questo ha fatto subito scattare una serie di commenti, polemiche e speculazioni: alcuni pensano infatti, che questo segno di apertura non sia dettato da un vero interesse per il "bene del consumatore" ma piuttosto dal fatto che il concorrente HD DVD essendo retrocompatibile con i lettori precedenti, comporta meno costi di produzione ed inoltre arriverà nei negozi prima del Blu-ray.
Il dubbio che rimane è che gli intenti di fusione siano spinti dal tentativo di far "cedere" l'altra parte. Del resto l'unificazione degli standard sembrerebbe molto difficile almeno dal punto di vista hardware, il che significa che per un tale proposito uno dei due contendenti dovrebbe in un certo senso "autoscartarsi".
Lo "scontro" tra Blu-ray e HD DVD è molto simile a quello avvenuto agli inizi degli anni ottanta tra VHS, Betamax e Video2000, in cui alla fine trionfò il VHS nonostante l'inferiore qualità complessiva.
La posizione di Microsoft e Intel [modifica]
Microsoft [modifica]
Il 27 settembre 2005 Microsoft e Intel (binomio conosciuto anche con il nomignolo Wintel) hanno annunciato apertamente di appoggiare lo standard HD DVD apportando una serie di motivazioni che non hanno certo lasciato in silenzio i sostenitori o meglio, gli sviluppatori del formato Blu-ray. Secondo Microsoft queste sarebbero le aree in cui Blu-ray ha fallito:
 Sembra che la possibilità per i consumatori di fare copie di un disco legalmente ottenuto sia estremamente ridotta e Intel, che tiene molto al lancio della sua piattaforma Intel VIIV avvenuto agli inizi di settembre non "digerisce" questa lacuna.
 Sarebbe scarso anche il supporto per dischi ibridi che possono essere letti sia dai player DVD attuali che quelli futuri. Microsoft ha dichiarato che questa era una funzionalità inizialmente promessa da entrambi gli standard, ma che alla fine solo HD DVD ha mantenuto, dato che il prototipo di Blu-ray è ancora nei laboratori e lontano dalla possibile commercializzazione.
 Blu-ray non sarebbe riuscito a mantenere bassi costi né per la produzione, né per la replicazione dei dischi.
 Viene menzionata perfino la capacità di immagazzinamento, che sulla carta dovrebbe essere un punto decisamente a favore di Blu-ray, ma che all'atto pratico sembra che il supporto da 50 GB funzioni quasi esclusivamente in laboratorio, quindi resterebbe quello da 25 GB a scontrarsi contro il disco da 30 GB di HD DVD.
 Infine è stata "denunciata" anche l'interattività degli standard.
Blu-ray Disc Association [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Blu-ray Disc Association.

A tutto questo la Blu-ray Disc Association, per voce di Dell e HP, ha risposto con le seguenti argomentazioni:
 Quando Intel e MS affermano che l'HD DVD è più capiente, mettono a confronto un dual layer (HD DVD 30 GB) con un single layer (BD 25 GB).
 Dell e HP rispondono a Microsoft e Intel sul fatto che l' HD DVD sia il solo formato che permetta agli utenti di realizzare copie legali dei contenuti di un disco, affermando che questa è una parte del sistema di protezione AACS, e AACS è solo una parte delle specifiche del BD.
 Per la Blu Ray Disc Association il BD fornisce estensioni per i dischi ibridi, compatibilità con l'odierno DVD e facilità di uso in PC notebook.
 Blu-ray sarebbe un formato superiore. Offre il 67-150 % di capacità in più, alte velocità di trasferimento, compatibilità con i notebook ultrasottili, connettività a banda larga e un collaudato layer interattivo con BD-Java.
Intel [modifica]
Il 5 ottobre 2005 anche Intel ha rivelato direttamente la propria posizione, affermando che il problema maggiore di Blu-ray risiede in uno dei suoi sistemi di protezione che prende il nome di ROM Mark. Come detto prima, sia HD DVD che Blu-ray dispongono di un sistema di protezione definito AACS (Advanced Access Content System), che permette di proteggere i contenuti dalla copia non autorizzata. Blu-ray aggiungerebbe a questo altri due livelli di protezione, BD+ (di cui non si sa molto allo stato attuale) e proprio il sistema ROM Mark, molto complesso e articolato, che sembra veramente molto efficace. ROM Mark dovrebbe rendere inutilizzabili i contenuti che risiedono su supporti non autorizzati e non creati da un ben preciso masterizzatore, ad esempio, l'azienda che produce il supporto Blu-ray con contenuti multimediali, per esempio un film, posiziona un marcatore digitale in un punto estremamente preciso della traccia e ne memorizza le coordinate fra i dati scritti sul supporto. Ogni masterizzatore differisce in maniera lieve da un altro, e ciò costituisce di fatto una specie di "impronta digitale", una peculiarità di ogni masterizzatore. L'estrema precisione delle coordinate del marcatore digitale permettono di rendere praticamente impossibile copiare il contenuto del disco originale su un altro disco, senza che quest'ultimo non venga rilevato come pirata e quindi di impossibile utilizzo. Il supporto scritto con un altro masterizzatore infatti avrà il marcatore in una posizione differente da quanto indicato nei dati.
Il sistema, così come è concepito, risulta estremamente efficace dal punto di vista di Sony, che ha nell'elettronica di consumo e nell'intrattenimento domestico il proprio mercato principale. Tale iniziativa inoltre va in effetti a controbattere la pirateria, quella veramente dannosa, ovvero quella che mette in commercio dischi identici in tutto e per tutto agli originali, che ha alle spalle delle vere e proprie associazioni a delinquere. Secondo Intel però, che ha nell'informatica il proprio mercato principale, il concetto di Home Theatre PC ha senso solo se si possono spostare contenuti da supporto DVD a disco rigido. HD DVD, con il solo AACS permette di farlo, allo stato attuale delle cose Blu-ray no.
In ultima analisi, Intel si dichiara ben disposta ad appoggiare anche lo standard Blu-ray, qualora però quella che è vista come una limitazione all'espansione del proprio mercato fosse rimossa.

Fonte: wikipedia
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PostIta77 Tue May 25, 2010 1:27 am

Molto bella Smile
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PostNiko Tue May 25, 2010 2:43 am

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